15 October 2006

VIABILITA' E LOGISTICA nel versante orientale italiano. INIZIAMO MALE. PARLIAMO DEL VERSANTE IONICO CALABRESE

In questo blog verrà fatto un lavoro di gruppo, diviso per aree geografiche e tematiche. Vogliamo iniziare con la pubblicazione di un contributo che ci viene dall'amico Antonio Candeliere da Santa Severina, Crotone. Parla della tanto famosa S.S. 106 Jonica, tristemente nota per il disagio del suo percorso e per la sua pericolosità. E' solo il primo articolo che dedicheremo alla viabilità delle regioni adriatico-joniche e speriamo possa incontrare l'interesse degli utenti.

Buona lettura!!

...e mi avevano guardato con stupore quando io avevo detto che lo Stato, come essi lo intendevano, era invece l’ostacolo fondamentale a che si facesse qualunque cosa.”

Queste parole di Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli” mi sembrano appropriate per iniziare l’argomento sulla famigerata Statale 106 Jonica. Lo scorso 2002 veniva sottoscritta un intesa generale quadro tra il Ministro delle infrastrutture Lunardi ed il Presidente della Regione Calabria nella quale si indicava la Statale 106 Jonica tra le infrastrutture prioritarie da inserire nel DPEF. Detta intesa veniva formalizzata a Palazzo Chigi alla presenza dell’Onorevole BERLUSCONI e presentata all’opinione pubblica calabrese e nazionale come esempio di concreta e fattiva attenzione del governo nei confronti della Calabria e del mezzogiorno. Cause ignote portarono ad escludere la strada 106 Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria dall’elenco delle priorità infrastrutturali indicate nel DPEF. Il Ministro Lunardi respingendo tra l’altro la proposta di alcuni parlamentari dell’opposizione di reinserire la 106 tra le priorità del DPEF, asserì che erano in ogni caso già previsti finanziamenti nel piano triennale ANAS per l’ammodernamento. In realtà da alcuni documenti si scoprì che il piano triennale ANAS prevedeva il finanziamento di soli quattro lotti concentrati in un tratto di 15/20 chilometri.

La statale 106 ha raggiunto oggi dei livelli molto alti di pericolosità e quando la si attraversa ci si rende conto che si trova uno stato pietoso e di abbandono. Le vittime che fa la stessa ormai non si contano più, basta leggere i quotidiani locali. Nel tratto tra Cirò e Corigliano il traffico e le condizioni disastrose della strada rischiano di far entrare le macchine nelle abitazioni di diversi cittadini, i numerosi accessi abusivi che costeggiano la statale, le costruzioni di 10 piani costruite di notte e lasciate incomplete, i muri al posto dei guardrail, la totale assenza di illuminazione e di segnaletica, le opere ancora incompiute danno una fotografia della drammaticità del problema.

Non conosco a fondo la realtà dell’adriatico poiché vivo a Perugia da molti anni, ma sono molto legato alla mia terra Agorà della cultura mediterranea, Santa Severina a 15 Km da Crotone, per anni la seconda Città Ecclesiastica della Calabria, terrà contesa per millenni da molti popoli e da molti sovrani, che vanno dagli arabi, ai bizantini, dai normanni ai borboni.

In questi posti meravigliosi da Crotone, città di Pitagora, a Sibari si respira ancora l’Antica Grecia. Ma è noto che non si possa vivere solo di cultura, nonostante questa sia importante per portare il turismo. Servono anche le infrastrutture e qui mi associo a pie.sal che mi ha dato lo spunto per uno sfogo sulla strada delle favolette, la povera 106 jonica che evito di attraversare nei miei periodici viaggi in Calabria.

Antonio Candeliere


In Calabria esiste una questione di viabilità difficile anche sul versante tirrenico (pensiamo alla "autostrada" A3). Ma in un mio recente viaggio, avendo percorso la statale 106, mi sono reso conto che sullo Jonio le cose vanno decisamente peggio. Anche nel disagio, il versante jonico è discriminato e penalizzato rispetto al Tirreno. Ho accettato ben volentieri di pubblicare questa lettera perchè mi sembra uno spunto interessante. Che svilupperemo ed approfondiremo con l'apporto di tutti.

NELLE FOTO: STRADA STATALE 106 JONICA IN BASILICATA DURANTE LE PROTESTE ANTINUCLEARI DEL 2003, CASTELLO DI SANTA SEVERINA (CROTONE).


3 comments:

Anonymous said...

che piacere ritrovarti in rete sorella marcella candidocandido

Unknown said...

Ottimo blog che ho scoperto solo oggi!
Un saluto dal Friuli e anche da Trieste!

piesal said...

Grazie Federico, salutami tanto la bellissima Trieste!!!